DOLORE, GONFIORE E ALTERAZIONI DELLE FECI

Sindrome dell’intestino irritabile - IBS

La Sindrome dell’Intestino Irritabile, conosciuta anche con l’acronimo IBS, è un disturbo caratterizzato da dolore addominale e alterazioni della consistenza e della frequenza delle feci, in assenza di altre patologie identificabili. Questa condizione può colpire fino al 25% della popolazione, con una prevalenza maggiore nel sesso femminile sotto i 50 anni di età.

I sintomi tipici dell’IBS includono:

  • Dolore addominale diffuso o localizzato nella parte inferiore dell’addome, che tende a risolversi con l’evacuazione
  • Feci molto morbide, dure o alternate
  • Gonfiore addominale e presenza di aria nella pancia

MECCANISMI SOTTOSTANTI E IMPATTO EMOTIVO

FAVORI E OSTACOLI DELLA DIGESTIONE

Alla base dei sintomi dell’IBS si trovano diverse alterazioni quali una motilità intestinale irregolare, una sensibilità viscerale aumentata, un microbiota intestinale alterato, e spesso la presenza di disturbi emotivi come ansia e depressione. L’approccio alimentare e l’igiene comportamentale giocano un ruolo cruciale nel gestire, e spesso risolvere, i sintomi dell’IBS. 

Prendersi del tempo per i pasti, evitando stimoli ansiosi o stressanti, può favorire una buona masticazione e un funzionamento gastrointestinale ottimale. Allo stesso modo, evitare di bere durante il pasto o di consumare frutta alla fine del pasto può migliorare l’azione degli enzimi gastrici e, di conseguenza, la digestione.

UNA DIETA MIRATA PER IL BENESSERE INTESTINALE

SCELTE ALIMENTARI PER UNA DIETA A BASSO CONTENUTO DI FODMAP

Per gestire efficacemente i sintomi dell’IBS, una dieta a basso contenuto di FODMAP (acronimo di Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides And Polyols) può risultare molto efficace. Questa dieta prevede la limitazione di alcuni alimenti che sono noti per causare fermentazione e produzione di gas a livello intestinale. Gli alimenti da limitare includono:

  • Glutine
  • Lattosio
  • Legumi
  • Frutta fermentabile come mela, pera, pesca, prugna, mirtilli, ecc…
  • Verdura fibrosa come carciofo, lattuga, cavolo, cipolle, ecc…

Le esclusioni alimentari proposte non necessitano di essere mantenute a vita. Una volta risolti i sintomi dell’IBS, sarà possibile procedere con il reinserimento graduale di tutti gli alimenti precedentemente esclusi, monitorando attentamente la risposta del proprio organismo.