UN COMPLESSO SQUILIBRIO ORMONALE

Sindrome dell'ovaio policistico

La sindrome dell’ovaio policistico, l’ovaio multifollicolare o la presenza di microcisti ovariche, sono problematiche femminili molto comuni e secondarie a complessi squilibri ormonali. Oltre agli ormoni sessuali femminili FSH e LH, sono spesso coinvolti anche gli ormoni tiroidei TSH, FT4 e FT3 e gli ormoni regolatori del metabolismo degli zuccheri INSULINA e IGF1

Spesso queste disfunzioni ormonali non sono evidenziabili dalle analisi ematochimiche che risultano nella norma ed in alcuni casi nemmeno a livello ecografico, sarà quindi importante ascoltare il proprio corpo ed i segnali che invia.

Dieta Sindrome dell'ovaio policistico torino

Riconoscere i segnali della sindrome dell'ovaio policistico

  • CICLO IRREGOLARE e DOLOROSO
  • INFERTILITÀ
  • GRASSO VISCERALE e INSULINO RESISTENZA
  • IRSUTISMO (peluria su viso, schiena, pancia, braccia)
  • ACNE (su viso, spalle, petto, schiena)
  • ALOPECIA (perdita di capelli)
  • IPOTIROIDISMO (tendenza all’aumento di peso, mani e piedi freddi, stanchezza, stipsi)

Le donne con sindrome dell’ovaio policistico, ovaio multifollicolare o presenza di microcisti ovariche, hanno spesso STRUTTURA ANDROGENICA cioè con la parte alta del corpo più sviluppata rispetto le gambe. Si ha sovente accumulo di grasso nell’interno coscia, pancia, braccia e seno, il gluteo è spesso piatto o poco marcato e le gambe non sono mai molto grosse.

RIDURRE L’INFIAMMAZIONE E RIEQUILIBRARE GLI ORMONI

Agire sulle cause scatenanti della sindrome dell'ovaio policistico

La terapia con pillola estroprogestinica (anticoncezionale) è sovente impiegata per il trattamento medico della sindrome dell’ovaio policistico. Benché questo tipo di scelta sia spesso in grado di migliorarne i sintomi, questi sovente ricompaiono alla sospensione del trattamento, poiché non si è andati ad agire sulle cause scatenanti di base. Inoltre, per le donne che cercano una gravidanza, vi è incompatibilità tra il loro desiderio ed il trattamento con pillola anticoncezionale.

L’intervento nutrizionale ed integrativo, che può affiancare quello farmacologico o essere impiegato individualmente, agisce sui fattori scatenanti andando così a migliorare la sintomatologia in maniera duratura nel tempo. Trattandosi di disfunzioni su base ormonale ed infiammatoria, sarà fondamentale lavorare per ottenere un riequilibrio degli ormoni e ridurre il livello infiammatorio.

DIETA E INTEGRAZIONE NELLA SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO

Alimenti da limitare nella sindrome dell'ovaio policistico

Le scelte dietetiche migliori prevedono una DIETA LOW CARB a basso contenuto di carboidrati o una DIETA CHETOGENICA ad esclusione di carboidrati, entrambe nella declinazione PALEO. Saranno da limitare i seguenti alimenti infiammatori:

  • GLUTINE
  • PRODOTTI LATTOCASEARI
  • LEGUMI
  • SOLANACEE (peperoni, pomodori, melanzane)
  • CARNE ROSSA

Anche una integrazione specifica per supportare la funzionalità tiroidea, ovarica ed epatica oltre che ridurre i livelli di DHT (diidrotestosterone), giocherà un ruolo fondamentale.

È importante chiarire che si tratta di interventi che dovranno durare sino al miglioramento della sintomatologia e che non richiedono un mantenimento a vita.

Dieta per Pcos: tutte le informazioni per sentirsi meglio

Il medico ti ha diagnosticato la sindrome dell’ovaio policistico e ti ha consigliato di abbinare una corretta alimentazione e ti piacerebbe sapere a chi rivolgerti? Hai letto che esistono diverse scelte dietetiche pensate e studiate per chi soffre di sindrome dell’ovaio policistico  e vorresti qualche informazione sull’argomento per capire come prenderti cura della tua salute? O l’argomento ti incuriosisce e vorresti sapere qual è la dieta consigliata per sindrome dell’ovaio policistico?

Fermati per qualche minuto a leggere questa pagina e avrai tutte le informazioni che stavi cercando. Sono una Biologa Nutrizionista a Torino che si occupa da tempo di donne con la sindrome dell’ovaio policistico. Scoprirai che questa patologia, insieme all’ ovaio multifollicolare  o con presenza di microcisti ovariche sono problemi femminili molto diffuse per le quali esistono diversi approcci terapeutici. Infatti oltre alla terapia farmacologica con la pillola anticoncenzionale, potrai anche affiancare l’intervento nutrizionale. Ma in cosa consiste? Vediamolo insieme.
Buona lettura!

Prima di addentrarci nella delicata e complessa questione del ruolo della dieta nei casi di sindrome per ovaio policistico a Torino, come in altre località, ricapitoliamo alcune informazioni su questa patologia.

La sindrome dell’ovaio policistico è una condizione endocrina caratterizzata da una combinazione di sintomi, tra cui:

  • irregolarità del ciclo mestruale
  • aumento dei livelli di ormoni maschili (ad esempio il testosterone)
  • presenza di cisti ovariche.

Per chi soffre di PCOS, in genere viene trattato con un approccio integrato che coinvolge diversi approcci, tra cui la modifica dello stile di vita e l’alimentazione.  Ecco quindi come vedi, a questo punto subentra l’alimentazione.

In realtà, ad oggi, non esiste una dieta specifica per la PCOS, ma alcune scelte dietetiche come la dieta low carb o la dieta chetogenica, come vedremo a breve, si sono rilevate particolarmente efficaci.

Peraltro, le raccomandazioni generali diffuse e più accreditate per le donne che soffrono di questa patologia così come di ovaio multifollicolare, ad esempio, prevedono di adottare nella propria vita quotidiana i seguenti accorgimenti:

  • Mantenere un peso sano: la perdita di peso può aiutare a migliorare la sensibilità all’insulina e a ridurre i livelli di ormoni maschili. Un consulente medico o un dietologo possono fornire un piano alimentare adeguato alle tue esigenze;
  • Scegliere carboidrati complessi: come cereali integrali, verdure e legumi. Evita gli zuccheri raffinati e i carboidrati semplici, come dolci, bibite gassate e alimenti confezionati.
  • Includere grassi sani: scegli fonti di grassi sani, come avocado, noci, semi e oli vegetali sani come l’olio d’oliva e l’olio di cocco. Evita i grassi saturi e trans, presenti in alimenti fritti e trasformati.
  • Limitare l’assunzione di latticini: i prodotti lattocaseari aumentano i livelli dell’ormone IGF1 che agisce sugli stessi recettori dell’insulina. 
  • Limitare l’assunzione di alimenti ad alto indice glicemico: questi possono influenzare i livelli di zucchero nel sangue.

Sappi che ogni persona è unica e le esigenze dietetiche possono variare. Per questo motivo è importante consultare un medico o un esperto di nutrizione, come una biologa nutrizionista a Torino come me, per una consulenza personalizzata in base alla tua situazione specifica e alle tue esigenze individuali.

La gestione della sindrome dell’ovaio policistico coinvolge diversi aspetti, tra cui l’alimentazione che può influire sui sintomi della condizione e sulla salute generale della donna affetta da sindrome dell’ovaio policistico. Questa patologia è spesso associata a problemi di insulino-resistenza: il corpo non risponde correttamente all’insulina, l’ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue. L’insulino-resistenza può portare a un aumento dei livelli di zucchero nel sangue e dei livelli di insulina nel corpo, che, a loro volta, possono contribuire a sintomi come:

  • aumento di peso,
  • acne,
  • eccesso di peli corporei
  • disturbi del ciclo mestruale

Una dieta adeguata e elaborata ad hoc da un nutrizionista, può aiutare a migliorare la sensibilità all’insulina, a controllare i livelli di zucchero nel sangue e a gestire i sintomi associati alla sindrome dell’ovaio policistico.

Molti studi hanno evidenziato che una dieta equilibrata, con un apporto controllato di carboidrati complessi, grassi sani e fibre, può contribuire a regolare i livelli di zucchero nel sangue e a mantenere stabili i livelli di energia.

La perdita di peso può essere particolarmente importante per le donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico, soprattutto se si trovano in una condizione di sovrappeso o se sono obese, poiché la perdita di peso può migliorare l’insulino-resistenza e ridurre i livelli di ormoni maschili nel corpo.

Associando dell’esercizio fisico regolare, potrai raggiungere e mantenere un peso sano con notevoli benefici sulla tua sindrome dell’ovaio policistico.

In caso di sindrome dell’ovaio policistico, potrebbero essere consigliati alcuni integratori che possono aiutare a gestire i sintomi e promuovere il benessere generale. Tuttavia, sappi che gli integratori non dovrebbero mai sostituire una dieta equilibrata e uno stile di vita sano.

Diversi studi suggeriscono che alcuni nutrienti specifici, come l’acido folico e l‘omega-3, potrebbero avere benefici nella gestione della sindrome dell’ovaio policistico. L’acido folico è una vitamina del gruppo B che è essenziale per l’equilibrio ormonale.

Gli omega-3 hanno proprietà anti-infiammatorie e possono favorire l’equilibrio ormonale. Gli integratori di olio di pesce o di alga marina possono fornire una fonte di omega-3.

Anche la vitamina D ha un ruolo fondamentale nella sindrome dell’ovaio policistico. Infatti, la carenza di vitamina D è comune nella sindrome dell’ovaio policistico e alcuni studi hanno suggerito che l’integrazione di vitamina D potrebbe avere benefici nella regolazione degli ormoni e nell’insulino-resistenza. Parimenti il Cromo può risultare particolarmente funzionale nella gestione della sindrome dell’ovaio policistico. Il cromo infatti può influenzare il metabolismo degli zuccheri e degli ormoni. Alcuni studi hanno suggerito che l’integrazione di cromo potrebbe migliorare la sensibilità all’insulina e i sintomi legati alla sindrome dell’ovaio policistico.

Tuttavia, sappi che ogni donna è unica e le sue esigenze dietetiche possono essere differenti. Per questo motivo è sempre opportuno rivolgersi ad un medico o un biologo nutrizionista come me, per la corretta integrazione.

Infatti durante la prima consulenza nutrizionale, il biologo nutrizionista, valutata la situazione clinica, avvalendosi dei referti a disposizione della paziente e tenendo conto dello stile di vita e delle abitudini alimentari, individuerà e consiglierà gli integratori che potrebbero apportare benefici nella gestione della sindrome dell’ovaio policistico.

Per la gestione della sindrome dell’ovaio policistico, molti studi hanno evidenziato risultati efficaci nelle donne che hanno seguito una dieta a basso contenuto di carboidrati (low carb).

La dieta low carb è una strategia alimentare che si basa sulla riduzione dell’apporto di carboidrati, favorendo, invece, l’aumento dell’assunzione di proteine e/o di grassi sani. In relazione alla sindrome dell’ovaio policistico, la dieta low carb potrebbe apportare alcuni benefici rilevanti:

  • Migliora la sensibilità all’insulina: riducendo l’apporto di carboidrati, si può ridurre la quantità di zucchero nel sangue, aiutando a migliorare la sensibilità all’insulina.
  • Promuove la perdita di peso: particolarmente importante per le donne con sindrome dell’ovaio policistico in sovrappeso o obese. La riduzione dell’apporto di carboidrati può portare a una riduzione dell’appetito e a un controllo migliore della glicemia, contribuendo così alla perdita di peso.
  • Riduce i livelli di ormoni maschili come il testosterone: la dieta low carb potrebbe aiutare a ridurre i livelli di testosterone e migliorare l’equilibrio ormonale.
  • Migliora il profilo lipidico: alcuni studi hanno suggerito che la dieta low carb può aiutare a migliorare il profilo lipidico, inclusi i livelli di colesterolo e trigliceridi, che possono essere alterati nella sindrome dell’ovaio policistico.

Sappi che la dieta low carb potrebbe non essere adatta per tutte le donne. Ad esempio, la dieta low carb potrebbe non essere adatta per donne sottopeso o che praticano attività fisica intensa, poiché potrebbe compromettere l’apporto energetico adeguato. Oppure ancora potrebbe non essere un regime alimentare sostenibile nel lungo periodo per alcune persone in quanto è necessario  includere una varietà di alimenti nutrienti come verdure, proteine magre e grassi sani.

In questi casi, è fondamentale consultare un medico o un biologo nutrizionista che possa  fornire indicazioni personalizzate sulla dieta più appropriata in base alla tua situazione specifica.

Un’ altra strategia alimentare particolarmente efficace nelle donne affette da sindrome dell’ovaio policistico è la dieta chetogenica, comunemente chiamata dieta keto. Trattasi di un regime alimentare molto basso in carboidrati, moderato in proteine e elevato in grassi. In relazione alla sindrome dell’ovaio policistico, la dieta chetogenica potrebbe offrire alcuni benefici rilevanti:

  • miglioramento della sensibilità all’insulina: riducendo drasticamente l’apporto di carboidrati, si riducono i picchi di zucchero nel sangue e si promuove un migliore controllo glicemico.
  • perdita di peso: riducendo l’assunzione di carboidrati, il corpo viene indotto a utilizzare i grassi come fonte di energia, portando alla mobilizzazione e alla combustione dei depositi di grasso corporeo.
  • riduzione dei livelli di ormoni maschili: alcuni studi preliminari suggeriscono che la dieta chetogenica può contribuire a ridurre i livelli di testosterone, favorendo l’equilibrio ormonale.
  • regolarizzazione del ciclo mestruale: la dieta chetogenica potrebbe avere effetti positivi sulla regolarità del ciclo mestruale nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico. La normalizzazione dei livelli di insulina e degli ormoni può contribuire a migliorare i disturbi del ciclo mestruale associati alla condizione.

Tuttavia, è importante che tu sappia che la dieta chetogenica è un regime alimentare molto restrittivo e può essere difficile da seguire a lungo termine. 

La dieta chetogenica richiede una rigorosa limitazione dell’assunzione di carboidrati, il che può comportare un periodo di adattamento iniziale, noto come “cheto-adesione”, che può essere difficile per alcune persone.

Inoltre è essenziale garantire un adeguato apporto di nutrienti, come vitamine, minerali e fibre, attraverso fonti alimentari alternative, come verdure a basso contenuto di carboidrati e integratori, poiché molti alimenti ricchi di carboidrati sono esclusi nella dieta chetogenica.

La dieta chetogenica potrebbe non essere adatta a tutti, come le persone con disturbi metabolici o con problemi di salute specifici. Per questo motivo è importante consultare un medico o un biologo nutrizionista prima di intraprendere la dieta chetogenica per verificare se sia la scelta nutrizionale più adatta a te.

Come vedi la sindrome dell’ovaio policistico può essere validamente ed efficacemente controllata e migliorata curando l’alimentazione e apportando significative modifiche alimentare nella tua vita quotidiana. Con l’aiuto di professionisti della nutrizione come il nutrizionista potrai individuare il tuo percorso alimentare personalizzato che ti aiuti  a gestire la sintomatologia e che possa essere di supporto nel caso tu stia seguendo una cura farmacologica.

Se soffri di sindrome dell’ovaio policistico e desideri cominciare un percorso nutrizionale insieme, contattami per una consulenza personalizzata compilando il form qui sotto.